IL MIO INCONTRO CON LA CRANIOSACRALE di Monica Meneghelli

Foto di Monica Meneghelli

Lo posso definire “un colpo di fulmine”, un “lampo a ciel sereno”, un innamoramento.

In un periodo di profonda crisi e cambiamento della mia vita, ho sentito con nitida lucidità ciò di cui avevo bisogno e cosa volevo fare: ho avvertito la forte necessità di iniziare un percorso di crescita personale, di guardare le cause del mio malessere, di volgere lo sguardo dentro anziché fuori… La mia vita privata e lavorativa non mi gratificavano più, ero inquieta, scontenta, insoddisfatta.

Fu così che arrivai a conoscere l’Accademia Olistica di Bagni di Lucca.

L’esistenza ci mostra e ci porta esattamente ciò di cui abbiamo bisogno.

Dopo un primo anno di lavoro e ricerca personale ho compreso che avevo voglia di imparare qualcosa che avesse a che fare con il corpo ma che non riguardasse ginnastica o massaggi classici, estetici. Non avevo chiarezza in merito, finché non lessi poche righe sul “trattamento Craniosacrale”. Vi assicuro che è stata un’intuizione immediata. Ho sentito nella pancia e nel cuore che era un SI… che volevo proprio quello, anche se non avevo la minima idea di cosa fosse.  E’ stato incredibile, pur nella non conoscenza, sapevo nel profondo che era la cosa giusta per me.

Mentre scrivo in questo momento e rimembro quelle percezioni mi salgono le lacrime agli occhi e mi commuovo.

La craniosacrale rappresenta la sensazione di CASA, un faro di ORIENTAMENTO, una GUIDA.

Aspetto straordinario è che iniziare a studiare, conoscere e praticare Cranio Sacrale è stato – ed è tutt’ora – sia un percorso di crescita ed evoluzione personale, in modo CONTINUO, VIVO, VIVACE, CURIOSO, MISTERIOSO E STRAORDINARIO; sia un lavoro, una professione che amo sempre di più, come l’esperienza di un amore con un compagno che matura, si trasforma, ci trasforma e si approfondisce.

Quello che ho imparato fino ad oggi e che pratico al lettino con il cliente è esattamente quanto mi serve in modo totale – a volte urgente a volte con assoluta gioia – nella vita di tutti i giorni, nelle difficoltà, nelle piccole e grandi cose che mi accadono.

Coltivare la capacità di stare con quello che c’è momento per momento, in uno spazio di neutralità, radicata, praticando presenza; saper ascoltare me stessa e l’altro senza giudicare, interferire, forzare sono tutti aspetti fondamentali del lavoro che permettono di sostenermi e sostenere il cliente durante una sessione. Così pure nella vita, sono stati e sono insegnamenti preziosi che mi accompagnano nella quotidianità.

ASCOLTARE, TOCCARE, SENTIRE il sistema del cliente, il suo mostrarsi, rivelarsi, entrare in risonanza con il mio cuore, con le mie mani, con il mio essere e percepire la forza delle potenze, lo scorrere dei fluidi, la tensilità dei tessuti, il Respiro della Vita, è un’esperienza meravigliosa.

Proprio il contatto, l’ascolto ed il tocco gentile, accogliente, amorevole, sono alcune delle preziose qualità di questo approccio, che aiutano il sistema del cliente a svelarsi, sostenute dall’orientamento alla Salute, e ad orientarsi anche a quella matrice originale a cui rivolgersi che è lì presente, intatta e vibrante in ogni essere vivente, in noi stessi, ricca di potenzialità.

“ESSERE ASCOLTATI E’ ESSERE CURATI. ESSERE ASCOLTATI PROFONDAMENTE E’ ESSERE PROFONDAMENTE GUARITI” Michael Boxhall[1]

Tutto ciò è possibile in quanto la formazione, la preparazione ed il lavoro di un operatore sono basati sulla MEDITAZIONE, come sviluppo della presenza e della consapevolezza.

MEDITAZIONE deriva dal latino “meditari”, il frequentativo di “mederi”, ossia “PRESTARE CURA A”.

Consiste in un insieme di esercizi e pratiche che coinvolgono prima di tutto il corpo e che sviluppano la capacità di conservare uno stato mentale ed emotivo stabile: non reagire a stimoli esterni od interni, bensì osservarli con attenzione e  disidentificazione. Non si tratta di un approccio unico, alcune tecniche richiedono di focalizzare l’attenzione, altre di allargarla, a volte esploriamo l’immobilità, altre volte il movimento del corpo. Un’occasione unica di  ritrovare il “qui e ora” e se stessi.

Meditiamo non per cambiare qualcosa, ma per imparare ad osservare momento dopo momento ciò che giunge alla nostra consapevolezza. Scoprirci capaci di “essere” con ciò che accade, senza giudizio, con gentilezza, senza attaccamento… ci identifichiamo molto spesso con i nostri attaccamenti.

Con la pratica della meditazione impariamo un po’ alla volta a non restare invischiati nei pensieri che attraversano la nostra mente (piacevoli o spiacevoli che siano) ma ad accoglierli, a tollerarne la presenza, senza farci catturare, portare via, coinvolgere.

I benefici della meditazione stanno trovando sempre più conferme da parte del mondo scientifico, che ne sta valutando gli effetti sul nostro cervello, sulla capacità di provare dolore, sulla gestione dello stress, ansia depressione. Ad esempio, da uno studio condotto presso la Hopkins University school of medicine, i cui risultati sono stati pubblicati su Jama Internal Medicine, emerge che la meditazione migliora la memoria e la concentrazione.

“…nelle persone sane, le pratiche meditative migliorano globalmente le variabili cliniche, come il livello di stress, le reazioni immunitarie, la pressione arteriosa, la tolleranza al dolore. Nelle persone affette dalle patologie più varie, la meditazione migliora in modo significativo la qualità della vita. E’ il caso della sclerosi multipla, del tumore al seno, delle pneumopatie ostruttive e di numerosi dolori cronici. Inoltre è stata osservata una regressione dei sintomi in diverse patologie, come l’ipertensione arteriosa, la psoriasi e le malattie autoimmuni….è molto efficace per il suo impatto globale sullo stress….” (Christof Andrè, 2013)[2]

Una delle persone che ha contribuito alla divulgazione della meditazione in ambito sanitario e secolare è il medico biologo statunitense Jon Kabat-Zinn, fondatore della Clinica per la riduzione dello stress presso l’Università del Massachusetts e professore emerito di Medicina preventiva e comportamentale.

Le sue ricerche si sono principalmente orientate a studiare le interazioni corpo-mente ed i possibili interventi su tali interazioni al fine di promuovere i processi di guarigione.

Il suo impegno quarantennale è stato anche quello di dimostrare scientificamente la fondatezza del suo lavoro e delle sue ricerche. La scienza medica ormai concorda che dolore e stress emotivi, contribuiscono alla malattia.

La consapevolezza del qui e ora attraverso il corpo ed il respiro è il cuore della specificità della medicina corpo-mente di Kabat-Zinn.

Egli afferma che “La presenza mentale è un modo di vivere la propria vita e di non perdere niente della propria esperienza” e che  “questo genere di pratiche, come lo yoga consapevole e la meditazione, creano dei risultati sul corpo in direzione di una maggiore salute e benessere”[3].

L’esperienza personale della cranio sacrale, colorata e nutrita dall’esperienza della pratica meditativa sono per me “una sorgente” sempre a disposizione, anche nei momenti di difficoltà e smarrimento.

Sono come “strumenti”, “guide” verso un senso di interezza, che non è sinonimo che tutto va bene, ma che tutto quello che c’è è perfetto così come si manifesta. Un senso di unità, di inclusività. Un senso di connessione con me stessa, di connessione con il cliente, con l’altro, con lo spazio, con il tutto.

Questo per me è sentirmi ed essere verità e amore.

SIAMO NATI DALLA LUCE,

SIAMO PARTE DELLA LUCE INFINITA,

E UN GIORNO DOVREMO DISSOLVERCI DI NUOVO

IN QUELL’INFINITO.

NOI SIAMO ALTRO CHE RAGGI

DI UN SOLE INFINITAMENTE LONTANO.

(OSHO)

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